Panoramica completa della spesa sanitaria, dei ricoveri ospedalieri e dei servizi assistenziali
La Calabria mostra buoni livelli di copertura territoriale (medici di base, pediatri, guardia medica), ma evidenzia gravi criticità nella qualità percepita dell'assistenza ospedaliera e nella stabilità dell'utilizzo dei servizi sanitari, con segnali di disfunzione nel 2023 che richiedono attenzione strutturale e organizzativa.

Andamento altalenante: la Calabria ha mostrato forti variazioni nei giorni medi di degenza, con un minimo nel 2017 e un picco massimo nel 2022.
Sopra la media negli ultimi anni: nel 2022 e 2023 la Calabria ha superato sia Italia che Mezzogiorno per durata dei ricoveri, segnalando possibili criticità organizzative o casi più complessi.
Scostamenti significativi: il confronto evidenzia una gestione ospedaliera meno stabile nel tempo rispetto alla media nazionale.

Costantemente sotto la media: la Calabria si posiziona sempre al di sotto di Mezzogiorno e Italia, con un divario particolarmente ampio nel 2023 (~20 punti percentuali rispetto all'Italia).
Trend altalenante: nonostante una crescita tra il 2017 e il 2021, i valori calano bruscamente nel 2023, toccando il punto più basso dell'intero periodo.
Indicatore critico: il basso livello di soddisfazione nella qualità dell'assistenza infermieristica rappresenta una debolezza strutturale, con scostamenti significativi che suggeriscono problemi organizzativi o percezioni negative diffuse.

Sistematicamente sotto la media: la Calabria è sempre al di sotto dei valori di Italia e Mezzogiorno, indicando una percezione più negativa della qualità dell'assistenza medica.
Forte calo nel 2023: la soddisfazione in Calabria crolla drasticamente (~12%), segnando un divario molto marcato con l'Italia (oltre 30 punti di differenza).
Segnale di allarme strutturale: la bassa soddisfazione persistente e il crollo nel 2023 evidenziano una criticità severa nella qualità percepita dell'assistenza medica in Calabria, potenzialmente legata a carenza di personale, tempi di attesa o qualità clinica.

Costantemente al di sotto della media nazionale: in tutti gli anni, la Calabria mostra un numero di posti letto inferiore rispetto all'Italia e generalmente anche rispetto al Mezzogiorno.
Lieve crescita dal 2016: pur partendo da valori bassi, la Calabria mostra un trend positivo, passando da ~2,3 nel 2014 a ~2,7 nel 2021.
Divario ancora presente nel 2021: nonostante il miglioramento, la distanza dalla media italiana (che supera i 3 posti letto per 1.000 abitanti) rimane significativa, indicando una dotazione strutturale ancora debole.

Valori oscillanti ma elevati: la Calabria si mantiene generalmente intorno a quota 1.100 assistiti per medico, con lievi fluttuazioni nel periodo.
Sotto la media nazionale, ma sopra il Sud: per gran parte del periodo, la Calabria ha valori inferiori rispetto all'Italia (migliore rapporto medico-pazienti), ma leggermente superiori rispetto alla media del Sud.
2013 in peggioramento: nell'ultimo anno disponibile (2013), il numero di assistiti per medico aumenta in Calabria, mentre resta stabile o migliora nelle altre aree, suggerendo una possibile pressione crescente sul personale medico.
📌 Interpretazione: un numero più basso di assistiti per medico può indicare maggior accessibilità e attenzione al paziente, ma il peggioramento nel 2013 suggerisce criticità nella distribuzione o nel numero dei medici di base.

Valori molto superiori alla media nazionale: per tutto il periodo, la Calabria registra un numero di medici di guardia medica 2-3 volte superiore rispetto all'Italia.
Impennata dal 2012: il dato in Calabria cresce drasticamente nel 2012-2013, superando i 45 medici ogni 10.000 abitanti, contro ~18 nel Sud e ~16 in Italia.
Indicatore anomalo o segnale di sovraccarico: questo picco può indicare un modello organizzativo diverso, con più personale in continuità assistenziale; oppure una inefficienza o duplicazione dei servizi rispetto agli standard nazionali.
📌 Conclusione: l'indicatore riflette una forte divergenza strutturale della Calabria, che merita approfondimenti su efficacia ed equilibrio del servizio di guardia medica.
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Valori in linea o superiori alla media: per l'intero periodo, la Calabria si mantiene allineata o leggermente sopra le medie di Italia e Sud, in particolare nel 2013.
Stabilità nel tempo: il numero di medici per abitante in Calabria resta relativamente stabile, senza oscillazioni significative.
Buona dotazione strutturale: questo indicatore segnala una presenza adeguata di medici di base in Calabria rispetto al resto del Paese, a differenza di altri ambiti dove la regione è carente.
📌 Conclusione: l'assistenza di base in termini di medici di medicina generale appare ben distribuita in Calabria, con una dotazione costante e sufficiente rispetto al fabbisogno demografico.
Valori costantemente superiori: la Calabria presenta in tutti gli anni un numero più alto di pediatri per abitanti under 15 rispetto a Italia e Sud.
Dotazione stabile e superiore alla media: tra 2008 e 2013, la Calabria si attesta sempre intorno a 10,5–11 pediatri ogni 10.000 bambini, mentre l'Italia si ferma attorno a 9.
Indicatore positivo: questo evidenzia una buona copertura pediatrica territoriale, potenzialmente legata a un'organizzazione più capillare o a un miglior equilibrio demografico medico-pazienti nella fascia infantile.

Valori molto elevati nel 2019 e 2022: la Calabria mostra picchi del 67% nel 2019 e quasi 78% nel 2022, più del doppio rispetto a Italia e Mezzogiorno, segnalando un uso intensivo del servizio.
Andamento instabile: l'andamento è fortemente irregolare, con flessioni nel 2020–2021 e un crollo netto nel 2023 (intorno al 20%).
Segnale di pressione o disequilibrio: l'alto utilizzo può indicare scarsa accessibilità ad altri servizi (MMG, ambulatori); tendenza all'uso improprio della guardia medica; necessità di riorganizzazione del servizio territoriale.
📌 Conclusione: l'indicatore rivela una forte criticità nell'equilibrio dei servizi territoriali in Calabria, con uso disomogeneo e potenzialmente eccessivo della guardia medica.

Valori inizialmente elevati, poi crollo: nel 2019 la Calabria si posizionava poco sotto l'Italia (~70%), ma nel 2023 è scesa a ~29%, ben al di sotto della media nazionale (~59%).
Differenziale crescente con l'Italia: tra il 2021 e il 2023, la distanza tra Calabria e Italia è aumentata fino a quasi 30 punti percentuali.
Possibili interpretazioni: ridotto accesso o fiducia nel pronto soccorso; spostamento dell'utenza verso altri servizi (guardia medica, MMG); criticità nella disponibilità o saturazione dei servizi ospedalieri.
📌 Conclusione: l'indicatore rivela un calo marcato nell'uso del pronto soccorso in Calabria, che può indicare tanto una miglior gestione territoriale quanto barriere d'accesso o disfunzioni del servizio.
Dati estratti a Giugno 2025.